L'Unione Europea ha recentemente approvato la nuova Direttiva Case Green la quale si pone l'obiettivo di ridurre le emissioni energetiche e prevede alcune sanzioni e limitazioni sugli immobili che apparterranno a una determinata classe energetica a partire dal 2030. Vediamo, quindi, quali saranno le case non vendibili dal 2030.
Quali sono le case non vendibili dal 2030?
Con la Direttiva Case Green, emanata nell'ambito del piano Fit for 55, l'Unione Europea si è posta l'obiettivo di ridurre del 55% le emissioni nocive immesse nell'atmosfera rispetto ai livelli che sono stati individuati nel corso del 1990.
Questo traguardo deve essere completamente raggiunto entro il 2030 e, per questo, sono state fissate alcune scadenze intermedie da rispettare:
- Entro il 1° gennaio 2030 tutti gli edifici residenziali dovranno avere almeno la classe energetica E;
- Entro il 2033 tutti gli edifici residenziali dovranno passare almeno alla classe D;
- Entro il 2040 tutti gli immobili (a prescindere dalla loro destinazione di utilizzo) dovranno essere almeno in classe D;
- Entro il 2050 tutti gli immobili dovranno essere a emissioni zero.
Nel caso in cui i vari edifici non dovessero soddisfare queste condizioni entro la scadenza imposta dalla direttiva Casa Green 2030 saranno imposti dei limiti a riguardo del loro utilizzo, oltre che alcune sanzioni.
Nell'applicazione di questo provvedimento non verranno interessate tutte le tipologie di immobili, ma saranno escluse le case vacanza, le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati, le chiese e gli altri luoghi di culto.
Quali sono le conseguenze e le sanzioni se non si rispetta la Direttiva Case Green dell'Unione Europea?
La Direttiva dell'Unione Europea Case Green è stata ufficialmente approvata nel corso del mese di gennaio 2024 con 38 voti a favore, 20 contrari e 6 astenuti.
La sua approvazione ha suscitato diverse critiche in quanto l'applicazione di tale normativa potrebbe andare a impattare in modo abbastanza negativo sul mercato immobiliare portando a una forte riduzione dei prezzi per gli edifici che appartengono alle classi energetiche più basse.
Inoltre, siccome la maggior parte degli immobili in Italia sono di proprietà privata e sono situati nei centri storici, ciò complica notevolmente le opere necessarie per il miglioramento delle loro condizioni energetiche.
Non bisogna, poi, dimenticare le sanzioni previste per gli edifici che non risulteranno a norma entro le scadenze imposte dalla direttiva: a partire dal 2030, infatti, questi immobili non saranno più vendibili né affittabili.
La vendita case classe energetica bassa non sarà, quindi, più possibile a partire dal 1° gennaio 2030.
Come migliorare la classe energetica dell'immobile?
Al fine di evitare le sanzioni imposte dalla Direttiva Case Green si rende necessario eseguire alcune opere e interventi sugli edifici con una scarsa efficienza energetica.
Per migliorare la classe energetica di un immobile, si possono adottare diverse strategie volte a migliorare la sua efficienza a livello di utilizzo di energia e per minimizzarne i consumi.
In primo luogo, è importante migliorare l'isolamento termico attraverso la sostituzione degli infissi o l'installazione di un cappotto termico esterno, in modo da limitare così le dispersioni termiche.
Un'altra misura efficace consiste nella sostituzione delle caldaie obsolete con modelli a condensazione o pompe di calore, le quali offrono prestazioni superiori e riducono il consumo di energia, mantenendo la temperatura dell'acqua a un livello ottimale per l'utilizzo sanitario.
È bene, inoltre, effettuare una revisione e una pulizia dell'impianto di climatizzazione optando, se possibile, per sistemi più efficienti come il riscaldamento a pavimento o a parete, i quali contribuiscono a migliorare la distribuzione del calore e riducono il fabbisogno energetico.
L'isolamento del tetto rappresenta un altro intervento fondamentale in quanto permette di ridurre la perdita di calore in inverno e di proteggere dall'eccessivo caldo in estate.
Si può, inoltre, optare per l'installazione di pannelli fotovoltaici al fine di produrre elettricità a partire da energie rinnovabili e riducendo la dipendenza da fonti energetiche convenzionali abbattendo di conseguenza i costi delle bollette.
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A questo proposito, ricordiamo anche l'importanza di munirsi di un sistema di accumulo come il nostro prodotto BLUETTI EP760 tramite il quale è possibile immagazzinare l'energia prodotta in eccesso dall'impianto solare e non direttamente utilizzata.
Questo prodotto possiede una capacità di immagazzinamento variabile da 9.9 kWh fino a ben 19.8 kWh permettendo, quindi, di adattarsi a qualsiasi tipologia di esigenza. È fornito, inoltre, di 10 anni di garanzia e può essere facilmente controllato tramite un'app per smartphone.
Un altro intervento molto utile per migliorare la classe energetica di un edificio è l'isolamento dei cassonetti delle tapparelle, intervento che permette di ridurre l'ingresso di aria fredda dall'esterno migliorando di conseguenza l'efficienza termica.
Infine, è importante optare per elettrodomestici ad alta efficienza energetica, ricordandosi di scollegarli nel momento in cui non sono utilizzati in modo da diminuire il loro consumo di elettricità.
Cosa significa classe energetica G per un'abitazione?
La classe G indica il livello più basso nell'ambito delle classificazioni energetiche degli immobili, che vanno dalla classe G stessa fino alla classe A, la quale indica la fascia con la migliore efficienza a livello energetico.
L'efficienza energetica di un'abitazione è indicata all'interno dell'Attestato di Prestazione Energetica (APE), un documento che è diventato obbligatorio a partire dal 2015 per tutti gli edifici.
Gli edifici classificati in categoria G sono caratterizzati da un elevato bisogno di energia necessario per il riscaldamento, il raffreddamento, la ventilazione e la produzione di acqua calda. Si tratta generalmente di immobili costruiti oltre 40 anni fa senza l'impiego di tecniche moderne di bioedilizia, con impianti datati e scarsi sistemi di isolamento.
Per quanto riguarda i consumi, un'abitazione in classe G registra un indice di prestazione energetica complessivo di 3,50 EP o superiore, che si traduce in un fabbisogno di oltre 160 kWh per metro quadro all'anno.
Attualmente, in Italia, circa il 15% degli edifici rientra all'interno di questa bassa classificazione energetica.
La ristrutturazione di un edificio in classe G è obbligatoria? Quali sono le conseguenze?
A partire dal 1° gennaio 2030 sarà vietato vendere o affittare gli immobili che non saranno a norma con la classe energetica prevista dalla Direttiva Case Green emanata dall'Unione Europea.
Per questo, quindi, se si ha intenzione di vendere o di mettere in affitto la propria abitazione, sarà obbligatorio procedere con un adeguamento energetico per vendere casa al fine di migliorare la sua classe di appartenenza per quanto riguarda l'efficienza energetica.
Inoltre, è bene tenere presente che, a causa dell'approvazione di questa nuova direttiva, sicuramente gli edifici in classe G subiranno una netta diminuzione del loro valore.
Ovviamente, si prevede che le banche e il Governo interverranno per agevolare questi interventi mediante incentivi oppure agevolazioni nei processi per ottenere dei finanziamenti necessari per effettuare le varie opere.
Conclusione
La Direttiva Case Green ha stabilito la direzione dell'Unione Europea verso un futuro decisamente più sostenibile definendo alcune scadenze in merito alla classe energetica che dovranno possedere gli edifici al fine di poter essere messi in vendita o in affitto. Gli edifici in classe G, quindi, saranno le case non vendibili dal 2030.
Si tratta di una decisione che non è stata apprezzata da molte persone, ma è una misura necessaria al fine di salvaguardare l'ambiente che ci circonda.
È bene, quindi, intraprendere fin da subito gli interventi necessari per raggiungere la giusta classe energetica per vendere casa ricordando anche l'importanza di dotarsi di un impianto fotovoltaico per la produzione di elettricità a partire da fonti rinnovabili e di un sistema di accumulo, come il nostro prodotto BLUETTI EP760, per immagazzinare l'energia prodotta in eccesso dal sistema utilizzandola in un momento successivo di bisogno.